domenica, novembre 06, 2011

Tortona (San Bernardino) - Carbonara Scrivia attraverso il parco "Ambiente Scrivia".



Introduzione.

Tappa di avvicinamento al Tortona - Villalvernia che ho in mente da un po' di tempo a questa parte.
Zone battuta all'inizio per fini "fotografici", diventata tappa classica per le uscite "di pianura".



Avvertenze.

Parte del percorso si sviluppa a poca distanza del torrente Scrivia e va a scavalcare il canale scolmatore del torrente Ossona. Penso non sia frutto della suggestione di questi giorni costellati da eventi alluvionali consigliare accurata consultazione del meteo, non solo di Tortona, ma di tutta l'area dell'appenino Ligure da cui lo Scrivia scende e delle aree collinari per quanto riguarda il torrente Ossona. Buona parte del percorso poi si snoda su strade sterrate che non sembrano "tenere" bene l'acqua, evitare quindi dopo neve/precipitazioni, visto il rischio di trovarsi in veri e propri pantani.

Itinerario.

Partenza dal Santuario della Madonna della Guardia (Corso don Orione). Andata / ritorno su medesimo itinerario, sviluppo singola tratta 6,56 km circa, per un totale di 13,1 km. Queste note sono state scritte dopo l'escursione del 30 ottobre 2011.


Tenendo il marciapiede lato chiesa, proseguire verso l'estrema periferia. Dopo 200 metri circa trovate via laterale sulla destra (Via De Rosa).
Proseguire fino in fondo, girare a sinistra (Via Don Sparpaglione). Attraversate utilizzando gli attraversamenti della rotonda la SS per Genova ed imboccate via Postumia.

Proseguite (consigliato il ciglio destro lato senso di marcia) ed oltrepassate il Carrefour (che rimane a sx).
Arriverete ad un bivio: tenendo la strada principale si procede attraverso i capannoni dell'area COINART.
Prendete il viottolo di destra, vi ritroverete tra un gruppetto di case (ciglio destro) e alcuni capannoni (ciglio sinistro). Dopo poche decine di metri la strada corre parallela alla linea FS Milano-Genova.
Alla fine di un tratto in lieve discesa, sulla destra trovate un sottopasso ferroviario (strada comunale Scaura). Percorrete la strada.
Dopo poche centinaia di metri vi ritrovate ad un bivio.
Tenete la sinistra e proseguite : si sta percorrendo la strada vicinale Maghisellino.
Dopo una curva e controcurva a partire dal bivio, vi ritroverete su tratto pressochè rettilineo in lieve pendenza da un certo punto in poi. Vedrete un viottolo che porta ad una cascina (ovviamente tenete la strada maestra). Come riferimento, tra la boscaglia, vedrete la linea FS in precedenza sottopassata.
Al culmine della salitella (di modestissima pendenza, ma costante), ci si ritrova sul ponte che scavalca il canale scolmatore del torrente Ossona. Attraversato il ponte ci si trova ad una intersezione: procedere dritti: la strada di sinistra infatti, dopo il sottopasso ferroviario, sbuca sulla S.S. per Genova.
Ora la strada vicinale, è affiancata da una roggia e continua dritta per qualche centinaio di metri, correndo parallela alla solita ferrovia, distante giusto la larghezza del campo di sinistra.
Arrivati all'altezza della cabina ENEL in mattoni, girare a destra seguendo il percorso della strada fin qui percorsa, andando a sinistra si finisce in una cascina, proprietà privata!

Proseguendo con un piccolo fuori pista dritti, si possono osservare i chiusini della roggia, in corrispondenza dei quali la stessa forma una piccola cascatella (viottolo sulla destra nella foto qui a fianco). Proseguendo per la via si costeggiano due campi, interrotti da un sentierino che corre parallelo alla strada percorsa.

Nella foto a fianco, il bivio visto dopo aver imboccato la strada sulla destra.
Giunti in fondo, svolta a sinistra, si imbocca una strada protetta da catena (percorso ciclopedonale). Ci si avvicina al corso del torrente Scrivia, che si può intravedere tra la vegetazione che troviamo alla nostra destra. Il percorso è abbastanza lineare, con poche curve abbastanza dolci. Sulla sinistra vi è l'alternanza di boschetti cedui (abbastanza puliti) e di viottoli per accedere ai campi coltivati che li costeggiano. Unica attenzione in più la si deve prestare per via del fondo, in alcuni punti ricoperto da ciotoli di pietra simili a quelli che si trovano sul greto dei fiumi. Pur essendo abbastanza ben livellato, il rischio di incappare in qualche fastidiosa distorsione aumenta. L'estensione di questo tratto è comunque limitata a poche centinaia di metri.  Proseguendo il percorso, poco prima di un'ampia curva verso sinistra che ci allontana leggermente dallo Scrivia, la vista comincia ad aprirsi verso l'abitato di Spineto Scrivia, arroccato sulla collina che ci troviamo di fronte e di cui si riconosce il campanile . 

Giunti alla fine del percorso protetto da catena, al bivio (1) giriamo a sinistra. Proseguendo per la strada, che di li a poco torna asfaltata, si passa accanto ad alcune case sparse e si arriva all'ex stazione di Carbonara Scrivia. Il nosto percorso rimane però sullo sterrato, girando subito a destra al primo bivio (la stradina non è molto ben delimitata, specialmente se ci si passa dopo l'aratura del campo visto che le orme delle gomme dei mezzi agricoli tendono a cancellare il tracciato). Riferimento sicuro è la roggia, che rimarrà alla nostra sinistra ed il cui argine in certi punti può offrire passaggio più agevole in caso di terreno troppo umido; nei mesi estivi le piante di mais delimitano meglio il viottolo, attenzione agli arbusti che possono nascondere alla vista solchi nel terreno rischiosi per le caviglie. Si prosegue seguendo il corso d'acqua : dopo circa 1,1 km ci si ritrova ad un ulteriore bivio. Girando a sinistra si riguadagna la statale per Genova, girando a destra si ripunta verso il torrente. Dopo una breve esplorazione della strada di destra, avendo già percorso 6,5 km in un tempo di un'ora e venticinque minuti, nel primo giorno di ora solare dopo il cambio dall'ora legale, ho ritenuto di tornare sui miei passi. Percorrendo la strada di destra del bivio, dalle foto aeree di Google appare più che probabile il ricongiungimento con la strada che abbiamo incontrato al bivio presente alla fine del percorso "protetto" (1).
 
La seconda tappa di avvicinamento verso Villalvernia si può ritenere conclusa qui.

Traffico veicolare.
Il primo tratto (attraversamento statale, via Postumia) è quello più insidioso. Via Postumia è interessata nei giorni feriali ad un discreto traffico di mezzi pesanti diretti alla zona artigianale, che vanno ad interessare anche la rotonda di cui si sfruttano gli attraversamenti pedonali. Nulla di impossibile,ma occorre prestare attenzione.
Attenzione anche a strada Scaura. Nonostante sia una stradina vicinale sterrrata, è interessata da particolare traffico veicolare visto che è una delle vie di accesso alle aree attrezzate sorte vicino al torrente Scrivia (campo bocce, tavoli con panche).
Questo "traffico" è presente fin al bivio in cui si imbocca strada vicinale Maghisellino, che è a traffico limitato.
Il fastidio maggiore è la polvere alzata dai veicoli nei periodi secchi, attenzione comunque anche all'educazione dei guidatori, molto variegata (non di rado si trova chi va a tavoletta con buona pace di eventuali pedoni). La strada è stretta, ma fortunatamente la banchina erbosa permette incroci "indolori" con i veicoli.
Dal bivio in poi le cose si fanno più tranquille, giusto macchine di residenti nelle cascine o più raramente operai (si incrocia il percorso con un gasdotto) e mezzi agricoli.
Qualche ciclista ogni tanto e pure qualche persona a cavallo completano il quadro dei possibili incontri "extra pedonali".

Non vi è praticamente illuminazione artificiale quindi attenzione a calibrare bene l'uscita specie nelle giornate invernali.
In questi casi il mio semplice approccio è dell'ora+ora : proseguire per un'ora il cammino e poi, allo scadere dei 60 minuti (non rigorosi, ma mai oltre 5-10 minuti in più rispetto al limite come tolleranza) ritorno sui miei passi a prescindere da quanta strada ho percorso.


L'escursione condivide buona parte del percorso (riveduto ed adattato) con un itinerario (ciclo-pedonale) descritto  in questa pagina a cura della Provincia di Alessandria.






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